LAVORI
TEMPORANEI IN QUOTA CON L’IMPIEGO DI SISTEMI DI ACCESSO E
POSIZIONAMENTO MEDIANTE FUNI
Generalmente
si tratta di lavori in cui l’operatore è direttamente sostenuto dalla
fune, sia che si trovi sospeso completamente, sia che si trovi in
appoggio sulla struttura, nella fase di accesso, durante il lavoro e
nella fase di uscita dal luogo di lavoro, o comunque in una o più di
queste fasi.
Ecco
un esempio di lavori per i quali trova impiego il lavoro con funi:
-
Lavori su tetti e coperture di edifici.
-
Lavori su pareti di edifici e/o di strutture di costruzione.
-
Lavori su pareti e scarpate di strutture naturali.
-
Lavori su parti elevate di impianti.
-
Lavori su tralicci e pali.
-
Pulizia di grandi vetrate e disinfestazioni aeree
-
Rilievi ambientali estremi su camini e ciminiere
-
Lavori su alberi di alto fusto.
-
Lavori in pozzi e luoghi profondi.
-
Lavori in cava
Il
D.Lgs. 81/2008 oggi parla chiaro! E’ un testo unico che impone ai
Datori di Lavoro, di tutte le Aziende, una serie di adempimenti a tutela
della salute e della sicurezza nei lavori temporanei in quota.
La normativa prevede in particolare che il datore
di lavoro fornisca, ai lavoratori che effettuano lavori in quota di
qualsiasi tipo, soggetti al rischio di caduta dall’alto, come ad
esempio l’impiego di ponteggi, l’impiego di sistemi di accesso e di
posizionamento mediante funi e l’impiego di scale a pioli, una
formazione adeguata e mirata alle operazioni previste, in particolare in
materia di procedure di salvataggio.
La
formazione, secondo l’accordo Stato-Regioni e province autonome, ha
carattere teorico-pratico e riguarda:
L'apprendimento
delle tecniche operative e dell'uso dei dispositivi necessari.
L'addestramento
specifico sia su strutture naturali, sia su manufatti.
L'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, loro
caratteristiche tecniche, manutenzione, durata e conservazione.
Gli elementi di primo soccorso.
I rischi oggettivi e le misure di prevenzione e protezione.
Le procedure di salvataggio, di evacuazione del cantiere.
Oltre
le normative il cui valore ha un’importanza fondante nel contesto
professionale, esiste una cultura della “valutazione del rischio”
che le Guide Alpine forse conoscono meglio di chiunque altra categoria.
Abbiamo cosi elaborato una pedagogia d’approccio al rischio che mira
per esempio a:
- Sensibilizzare alle tematiche della salute e sicurezza sul lavoro,
favorendo lo sviluppo di una cultura della prevenzione;
- Promuovere e divulgare specifici criteri pedagogici, in grado di
orientare la formazione alla sicurezza in una prospettiva
qualitativamente significativa;
- Fare della formazione alla sicurezza, intesa come formazione globale
dell’individuo, un settore di interesse e di integrazione per la
pedagogia sociale.
-
Raccogliere ed elaborare i dati esperienziali affinche’ chiunque possa
accedere rapidamente e mediante semplici procedure ad un testo da poter
visionare anche on line per potersi orientare in fase di progettazione o
preparazione del cantiere di lavoro.
|
|